lunedì 5 gennaio 2009

Cappuccetto Rosso

La ragazzina camminava tranquilla lungo il contorto sentiero che attraversava la foresta, facendo oscillare leggermente la mano con cui reggeva il manico del paniere, sempre attenta a non esagerare perché il contenuto non si rovesciasse.
Sapeva che la foresta non era esattamente un luogo sicuro, tuttavia quella rimaneva pur sempre la strada più breve per raggiungere la sua destinazione.
Era arrivata all’incirca a metà strada quando vide un grosso lupo fermo nel bel mezzo del sentiero.
D’istinto si fermò. Fece anche qualche passo indietro prima che la creatura iniziasse a parlarle, in tono gentile e suadente.
“Una bella ragazzina come te - le disse - non dovrebbe girare da queste parti. Non lo sai che è pericoloso?”
“Sì. - rispose lei, cercando di mantenere la voce ferma - Ma devo portare questo paniere a una povera vecchietta malata, e passando da qui farò prima.”
“E perché questa vecchietta vive proprio ai margini della foresta? Non mi sembra un posto adatto, così isolato…”
“Eh, tu dillo a me!” pensò la ragazzina, ma quello che rispose fu “Lo so, poverina, per questo sto andando a trovarla.”
“Eh, che brava ragazzina che sei. - disse il lupo leccandosi le labbra - Davvero buona. E cosa le porti di bello?”
“Le solite cose…” minimizzò lei.
Il lupo le si avvicinò, in effetti anche un po’ troppo, e quasi cacciò il muso nel paniere.
“E non avresti niente per me, dolce ragazzina?”
“Vediamo… - replicò lei mettendo una mano nel cesto - Forse qualcosa adatta a te ce l’ho…”

Non molto tempo dopo, la ragazzina giunse infine in vista della casa. Raggiunse la porta e bussò.
“Chi è?” chiese una voce flebile dall’interno.
“Sono la ragazza dell’assistenza agli anziani.” rispose lei
“Oh, cara. La porta è aperta. Entra, entra, non vedevo l’ora di conoscerti.”
“Non dovresti lasciare la porta aperta, nonnina. Non lo sai che è pericoloso?” chiese lei entrando
“Lo so, lo so. - rispose la vecchietta che giaceva scompostamente nel suo letto - Ho sentito di tutte quelle vecchiette… ma chi vuoi che venga fin qui apposta per fare del male a me?”
La ragazzina non rispose e si avvicinò al letto, poggiando il paniere sul comodino e iniziando ad armeggiarci dentro.
“Che occhi grandi che hai.” disse osservando l’anziana donna.
“È che sono miope e li strabuzzo sempre per vederci. - rispose lei - Oh, ma che bella mantella che hai, me la fai vedere?”
“Meglio di no.” rispose la ragazzina, ma la vecchietta aveva già allungato le mani per afferrarla.
“Occhi grandi e mani lunghe, eh nonnina?”
“Ma che strano. - mormorò la vecchietta - Sembra sporca di… sangue?”
“Già. - replicò la ragazzina mentre estraeva il coltello ancora incrostato del sangue del lupo, lanciando giusto un’occhiata al barattolo di formaldeide in cui galleggiavano gli occhi delle altre vecchiette per controllare che non si fosse capovolto - Perché credi che mi chiamino Cappuccetto Rosso?”

4 commenti:

  1. Un racconto scritto per scherzo a seguito di alcuni commenti nel forum de la tana del Drago Fumante. In realtà è già facilmente reperibile altrove su internet ma come inaugurazione del nuovo blog ci stava bene.

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