mercoledì 10 marzo 2010

L'ora dei fantasmi

L'orologio del campanile aveva appena finito di battere il dodicesimo rintocco quando Bob si rizzò a sedere di scatto. Sua moglie, che giaceva accanto a lui, si svegliò di soprassalto a quel gesto inconsulto, che aveva causato peraltro un fastidioso cigolio.
«Che ti prende?» gli domandò con la bocca impastata.
«È mezzanotte.»
Lei nemmeno si voltò a guardarlo. «E allora? Succede una volta ogni ventiquattr'ore.»
«Sì ma è halloween.»
«Una volta ogni dodici mesi», reiterò lei.
«È il giorno in cui i morti camminano sulla terra. E questa è l'ora dei fantasmi.»
«E da quando credi a queste cose?» si stupì lei. «In settant'anni passati assieme è la prima volta che ti preoccupi di morti e fantasmi.»
«Ma è il primo halloween che passiamo qui. Questo posto mette i brividi.»
«Ah grazie tante. È quasi Novembre, fa freddo e siamo all'aperto. E poi alla tua età…»
«Lo sai cosa intendo, non quel tipo di brividi. E poi cosa c'entra l'età coi brividi?»
«Coi brividi niente. Dicevo che alla tua età è normale diventare un po' rimbambiti. Rimettiti giù, va'.»
«No, no, devo controllare.»
«Com'è che quando ti dicevo io di alzarti e andare a controllare qualcosa non lo facevi mai?»
«Tu mi svegliavi di continuo per le ragioni più assurde!»
«E invece questa tua fissa di stanotte è una cosa normale…»
«Ma dai, solo per sicurezza. Chi ti dice che non sia vero?»
«Il buon senso?»
«Faccio un controllo veloce. E poi sono già fuori per metà!»
«No, guarda, tu sei proprio fuori del tutto! Comunque fai come ti pare.»
«Vuoi venire con me?»
«Sì, come no… Vai, vai, che ti raggiungo.»
«Ho capito, ci vado da solo.»
«Ecco, bravo.»
Senza prestare ulteriore attenzione a sua moglie, Bob si tirò fuori a fatica dal suo giaciglio. Lei continuò a fare finta di nulla, convinta che gli sarebbe passata e sarebbe tornato molto presto.
Così fu.
Il campanile non aveva neanche battuto il quarto d'ora che già lo sentì arrivare.
«Allora? Hai controllato.»
«Sì, sì.»
«Fatto una bella passeggiata?»
«Be'… bella… non c'era molto da vedere.»
«Ma no?!» rispose lei con evidente ironia «Allora adesso che hai verificato di poter camminare, torna giù e rimettiti a dormire. E chiudi bene il coperchio della bara, che poi prendi freddo.»