venerdì 20 febbraio 2009

Specchio Specchio

La regina era infelice.
Aveva sotto di sé un piccolo regno, non particolarmente ricco, che non le consentiva neppure di ricavare molto con le tasse.
Aveva moltissimi amanti, ma nessuno che l’amasse veramente o la rendesse felice al di fuori del letto, ed era sicura che tutti loro stessero con lei solo perché era bella e, soprattutto, era la regina.
Tutto questo non le bastava più, se mai l’aveva fatto.
Per questo aveva impiegato anni a studiare le arti arcane al solo scopo di trovare le risposte di cui aveva bisogno, e alla fine aveva impiegato tutte le sue risorse per creare una pozione che l’avrebbe aiutata a risolvere il suo problema.
Brillante come argento, il liquido era ora all’interno di una boccetta, e quando lei lo versò sulla superficie dell’elaborato specchio che teneva da sempre nella sua camera, questa parve assimilarlo, come fosse stata acqua versata in un laghetto.
Vi fu qualche increspatura, quindi la lastra di vetro tornò tranquilla e immota come sempre.
La regina rimise lo specchio contro la parete, osservò per un po’ il suo riflesso, quasi temesse di mettere alla prova il suo risultato, e infine si decise.
“Specchio, specchio, mostrami dove potrò trovare l’amore.” ordinò.
Non accadde nulla, lo specchio continuava a mostrare il suo riflesso.
Innervosita, la regina decise di provare ancora.
“Specchio, specchio, mostrami dove potrò trovare la felicità.”
Ancora una volta, nello specchio nulla cambiò.
Ormai decisamente alterata, la regina si dispose a fare un ultimo tentativo.
“Specchio, specchio, mostrami dove potrò trovare la ricchezza.”
Quando, nuovamente, nello specchio non vide altro che il suo volto, la regina cedette alla collera, afferrò un pesante soprammobile e fece per scagliarlo contro il vetro, bloccandosi all’ultimo istante quando si rese conto che il suo riflesso era invece rimasto fermo, e stava iniziando a parlare.
“È questa, dunque, la tua riconoscenza?” domandò la regina dall’altra parte.
“Riconoscenza? - quasi ringhiò, ben poco regalmente, quella vera - E per cosa? Non hai risposto a una sola delle mie richieste!”
“Non è così. Mi hai chiesto dove trovare l’amore, e te l’ho mostrato. Mi hai chiesto dove trovare la felicità, e te l’ho mostrato. Mi hai…”
La regina lo interruppe.
“Non mi hai mostrato nient’altro che il mio riflesso!”
“È così, infatti. Perché quello che cerchi è solo dentro di te che potrai trovarlo.”
L’espressione della regina cambiò, mentre la collera scompariva per lasciare posto dapprima a stupore, poi a una vaga confusione quando si rese conto di un’incongruenza.
“Capisco l’amore e la felicità - disse ancora - ma come potrei mai trovare la ricchezza dentro di me?”
“Quella, in effetti, no. - rispose lo specchio - … ma se solo tu ti decidessi a farti pagare invece di darla via gratis…”

3 commenti:

  1. Che ci si creda o no, questo era partito come un racconto serio quando, durante il preludio a una notte insonne (che è rimasto tale, poi mi sono addormentato soddisfatto di aver partorito questo raccontino) ho riflettuto (ehm...) sul fatto di non aver mai scritto un racconto imperniato su uno specchio, nonostante sia uno dei miei temi preferiti.
    Quando ho scoperto come sarebbe finito, ci sono rimasto un po' di sasso anche io (e sì, lo so che così sembro vagamente schizofrenico :P)

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